Questo post fa parte della serie sul matrimonio celtico, puoi trovare tutti gli altri post qui 


I celti trasmettevano la propria cultura solo oralmente (anche se per la scrittura ufficiale utilizzavano le lingue dei popoli vicini, come il greco per esempio). I detentori della cultura del popolo era i druidi: sacerdoti, ma anche consiglieri del re, guaritori, conoscitori dei movimenti cosmici e della Terra e poeti. Essi si dividevano in tre categorie in base alla loro specializzazione e i bardi erano coloro che mantenevano nel tempo la conoscenza poetica. Studiavano più di 20 anni per arrivare a conoscere a memoria tutto il corpus di miti e storie necessarie.

I celti però avevano anche una forma di scrittura, chiamata Ogham o Ogam (si legge Oam). Nel Libro di Ballymote si dice che questo alfabeto fosse stato creato da Ogma, Dio celtico della battaglia, che era anche il Dio della scrittura. Egli lo diede agli uomini colti affinché avessero un linguaggio segreto non utilizzabile dagli stolti.

Esistono varie versioni degli Ogham, ma qui prendo in considerazione quello che si può trovare nel libro Secret Languages of Ireland di Macalister. Egli ci dice che gli Ogham iniziarono ad essere utilizzati come forma di scrittura comune solo con il declino del druidismo, prima erano una scrittura rituale riservata agli adepti. In ogni caso, sebbene ci siano reperti di Ogham incisi, soprattutto su pietra, solo dall’ultimo periodo celtico (500 d.C. circa), molti studiosi credono che questa scrittura sia molto più antica, un tempo probabilmente iscritta su supporti di legno che non sono arrivati fino a noi. I druidi infatti credevano che scrivere fossilizzasse il pensiero, che invece doveva essere libero di fluire attraverso la parola e non scrivevano la propria dottrina sia perché non volevano che venisse divulgata, sia perché non volevano perdere la capacità di memorizzazione. Gli Ogham all’inizio venivano quindi utilizzati solo tra i druidi per scambiarsi messaggi cifrati intagliando i segni su ramoscelli, per fissare nello spazio tempo gli effetti di un incantesimo o per la divinazione.

Si ipotizza che gli Ogham venissero utilizzati anche come lingua muta, indicando con la mano sinistra i punti corrispondenti a ciascuna lettera sulla destra.

L’aspetto più singolare degli Ogham è però il fatto che esso sia un alfabeto arboreo, ovvero venga rappresentato esattamente come un albero, con radici (due trattini al fondo per segnare l’inizio), il tronco (il supporto su cui si scrive) e i rami (le lettere). Veniva tracciato su ramoscelli oppure su roccia, utilizzando l’angolo della roccia come tronco (come nella foto sotto), ma nel caso della scrittura muta potevano essere utilizzate come base anche il setto nasale o lo stinco della gamba. L’orientamento era dal basso verso l’alto, proprio come la crescita degli alberi, in modo che dalla terra il messaggio scritto salisse al cielo in una linea immaginaria che continua oltre alla struttura su cui si scrive.

Pietra incisa con Ogham: Fonte

Nell’alfabeto erano presenti 20 lettere, 15 consonanti e 5 vocali, orientate in modo diverso a seconda della famiglia (Aicme) della quale la lettera faceva parte. Si incideva quindi il legno o la pietra a destra, a sinistra o attraverso il fulcro (la linea centrale) per indicare le varie lettere.

Questo alfabeto viene anche chiamato Beth-Luis-Nion dalle prime tre lettere (un po’ come la parola alfabeto deriva delle prime due lettere dell’alfabeto greco: alpha e beta), sebbene ce ne sia anche un’altra versione, chiamata Beth-Luis-Fearn, probabilmente precedente alla B-L-N. L’inversione delle due lettere F e N è probabilmente dovuto ad un cambio nell’elite spirituale da un certo punto della storia (circa 4 secolo a.C.) in poi.

L’Ogham è un alfabeto arboreo anche perché ogni lettera è collegata ad un albero dal quale prende il nome (anche oggi nell’alfabeto irlandese moderno, alcune lettere hanno i nomi degli alberi) ed è proprio questo l’aspetto più interessante perché ancora oggi le sue lettere vengono utilizzate come simbolo per l’albero e soprattutto per il significato che quell’albero ha.

L’intero alfabeto, oltre a rappresentare gli alberi più importanti, doveva anche essere un sistema di organizzazione della conoscenza dei druidi. Ogni lettera doveva essere collegata ad altri concetti come: i nomi degli dei e le loro caratteristiche, i nomi delle piante e i loro poteri curativi, il nome degli animali e così via. Era quindi probabilmente che fosse anche un sistema di organizzazione mnemonico. La correlazione con gli alberi è comunque la più antica.

Robert Graves nel suo libro La Dea Bianca, ha anche ipotizzato un calendario arboricolo dei celti basandosi sugli Ogham. Non è accettato da tutti gli studiosi e la sua non è l’unica versione creata. Graves ha collegato ad ogni mese lunare un albero, partendo dalla betulla con data 24 dicembre – 20 gennaio. Trovo però poco corretta la sua interpretazione degli alberi collegati ai momenti dell’anno e mi ritrovo molto di più nella visione di Efrem Briatore, che, come altri studiosi, afferma che, essendo la betulla l’albero collegato a Brigit (la Dea di Imbolc) ed essendo l’albero degli inizi, il primo mese da citare, collegato a Beth sia febbraio e che il giorno supplementare coincida con Samhain, il giorno sospeso tra i mondi (poiché fine dell’anno precedente e inizio del successivo).

Per quanto riguarda il calendario seguirò quindi le idee personali di Federico Gasparotti e di Efrem Briatore, studioso degli ogham con il quale collaboro alle serate e giornate di riscoperta di questo alfabeto arboreo. Nell’immagine sotto trovi la suddivisione dei vari alberi nei rispettivi momenti dell’anno.

calendario ogham

 

Trovo che quello del collegamento di ogni lettera a vari aspetti sia un tratto interessante ed utilizzabile anche all’interno della simbologia del proprio matrimonio, pertanto riporterò sotto per ogni lettera quante più informazioni simboliche possibili, in modo che ognuno possa scegliere di inserire quelle che preferisce nel proprio matrimonio. Per non allungare troppo questo lunghissimo articolo, aggiungerò alla fine di ogni Ogham il link diretto all’articolo dedicato alla mitologia e alla tradizione.

Se l’argomento OGHAM ti interessa, dal 2021 io e Efrem Briatore, guida ambientale escursionista ed studioso dell’Ogham, abbiamo creato un videocorso per conoscere gli alberi legati all’alfabeto arboreo, sia dal loro punto di vista simbolico e dell’utilizzo che i celti ne facevano, attraverso i miti e le leggende, sia attraverso la conoscenza dell’energia dell’albero a cui è legato.

ogham

Beth B betulla (pronuncia be)
Luis sorbo selvatico (pronuncia lush)
Fearn F ontano (pronuncia fiarn)
Saille S salice (pronuncia saillie)
Nion N Frassino (pronuncia niin)

Huath H biancospino (pronuncia uat)
Duir quercia (pronuncia duar)
Tinne agrifoglio (pronuncia cinna)
Coll C nocciolo (pronuncia cual)
Quert Q Melo (pronuncia chert)

Muin M vite (pronuncia muun)
Gort edera (pronuncia gort)
Ngetal NG giunco / canna di palude (pronuncia gnetal)
Straif SS prugnolo (pronuncia straf)
Ruis R sambuco (pronuncia rush)

Ailm abete d’argento (pronuncia alm)
Onn O ginestrone (pronuncia onn)
Ur U erica (pronuncia ur)
Eadha pioppo bianco (pronuncia ea)
Idho I tasso (pronuncia io)

BETH – La Betulla

La betulla è l’albero dell’inizio. La sua pelle argentea la riconduce alla Luna e quindi alla Dea ad essa collegata, Brigit. La betulla si diffonde spontaneamente nel bosco e si adatta bene al freddo; è un albero del sacrificio, le sue foglie cadendo a terra danno nutrimenti a piante più grosse, come la quercia, che però crescendo possono togliere luce alla betulla e lasciarla quindi morire. I rami di betulla vengono utilizzati ovunque nel mondo per la purificazione. Esso è l’albero della rinascita della luce e della primavera (per i celti la primavera iniziava ad Imbolc).

La leggenda dice che la prima lettera degli Ogham fosse stata tracciata proprio sulla corteccia di betulla e per questo essa è diventata la protettrice della conoscenza. E’ però anche collegata all’amore. Molti poemi infatti fanno costruire agli amanti capanni di fresche di betulla e in alcune zone dell’Inghilterra quando una ragazza vuole incoraggiare un giovane a corteggiarla, gli dona un rametto di betulla che sta a significare l’inizio del corteggiamento.
Viene ancora oggi utilizzata per il tradizionale salto della betulla che gli sposi fanno subito dopo essersi uniti in matrimonio. Questo simboleggia l’inizio di una nuova vita insieme.

CALENDARIO: La betulla corrisponde alla festività di Imbolc dedicata alla Dea Brigit.

LUIS – Il sorbo selvatico

Il sorbo è anche chiamato albero della vita, è l’albero del risveglio e del ritorno alla vita. Il suo nome è legato al fuoco, inteso come albero di potere poiché i druidi lo utilizzavano durante i loro rituali di veggenza. Allontana la negatività, tiene lontane le azioni dispettose. Le donne scozzesi ancora oggi utilizzano le sue bacche per farsi una collana da portare come amuleto.

CALENDARIO: Il sorbo è uno degli alberi di Beltane e di Samhain.

FEARN – L’ontano

L’ontano è legato all’acqua dove preferisce crescere. L’acqua per i celti era legata al passaggio all’Altromondo, che metteva in comunicazione vivi e morti, per questo l’ontano è l’albero del passaggio al mondo spirituale e simboleggia la risurrezione.
Il suo legno se messo in acqua diventa indistruttibile, tanto da essere stato usato nelle fondamenta per città come Venezia, Amsterdam e Ravenna. Rappresenta quindi anche la resistenza e la forza, anche perché il suo legno non brucia facilmente.
E’ il legno più utilizzato per la costruzione di strumenti musicali (flauti e cornamuse).

CALENDARIO: l’ontano è l’albero intermedio tra la festa di Litha e quella di Lughnasadh.

SAILLE – Il salice

Anche il salice è legato all’acqua e nella tradizione anche alla Luna piena. è legato alla Dea Bianca, la grande Dea Madre e come lei rappresenta tutti i momenti della vita: come dispensatore di vita venivano appesi nastrini ai suoi rami per propiziare una nascita facile e come simbolo di morte. Il salice è l’albero dei poeti e della poesia.

CALENDARIO: il salice è l’albero della festa di Ostara, l’equinozio di primavera.

NION – Il frassino

Anche il frassino, insieme alla betulla, è il primo albero a rinascere su terreno incolto. Anche lui quindi simboleggia rinascita, trasformazione e iniziazione. Il frassino brucia anche da verde e il fumo che ne scaturisce è utilizzato come incenso benefico che si utilizzava anche come incenso per dare il benvenuto al bambino appena nato.

Le foglie del frassino portano fortuna, se ne coglieva una pronunciando una formula rituale e poi la si portava in tasca come talismano. Il frassino è anche l’albero dei giovani guerrieri poiché una lancia di frassino era la prima arma che veniva data ai ragazzi. è anche l’albero della guarigione per via delle sue qualità medicinali.

CALENDARIO: Il frassino è l’albero del periodo intermedio tra Ostara e Beltane.

HUATH – Il biancospino

Il biancospino è un albero particolarmente venerato nelle isole britanniche e ancora oggi la popolazione si oppone quando il comune vuole abbatterne uno. è legato all Dea nel suo aspetto di Vergine e porta fertilità. Non è utilizzato per i matrimoni ma il fiore di biancospino è simbolo di fertilità. Il biancospino è il fiore di Beltane ed è legato alla Dea che difende l’ordine delle cose (il caos della natura), legato alla femminilità. Rappresenta il selvaggio, la donna selvaggia che si rinnova ogni anno nel ciclo della vita ed è per questo che con il patriarcato è diventato simbolo negativo. è un albero sacro alle fate e la sua presenza su una collina indica anche la presenza di queste.

CALENDARIO: Il biancospino è l’albero di Beltane.

DUIR – La quercia

La quercia è l’albero della luce. Può vivere anche più di mille anni, rappresenta quindi la longevità ed essendo l’albero sacro ai druidi (dal quale prendono il nome) è anche l’albero del ricordo del popolo, che si tramanda di generazione in generazione. Rappresenta il contatto con gli antenati e con la terra.

Il termine Duir significa anche “porta”, è infatti l’albero della soglia tra i due mondi. è dedicato alla Triplice Dea. Il suo frutto, le ghiande, erano fatte farina ed erano simbolo di fertilità e di potere afrodisiaco.

CALENDARIO: La quercia è l’albero della festa di Lughnasadh.

TINNE – L’agrifoglio

L’agrifoglio è un sempreverde che ancora oggi è utilizzato con il suo scopo di protezione da intenti e persone negative. Le porte delle case erano fatte di legno di agrifoglio oppure venivano adornate da rami di questo arbusto per proteggerle. è l’albero della protezione e della fortuna.

CALENDARIO: l’agrifoglio è l’albero intermedio tra Yule e Imbolc.

COLL – Il nocciolo

Il nocciolo è l’albero della conoscenza e la nocciola è il simbolo della conoscenza interiore. Esistono tantissimi miti che parlano del nocciolo e tutte narrano delle nocciole come del frutto dell’Altromondo che donano conoscenza a chi le mangia. Sono anche il simbolo della saggezza poetica.

CALENDARIO: il nocciolo è l’albero del periodo intermedio tra Imbolc e Ostara.

QUERT – Il melo selvatico

Il melo selvatico era utilizzato come elemento acidulo nella produzione dell’idromele. La mela è uno dei frutti più presenti nella mitologia, è il simbolo della Dea. L’isola di Avalon era anche chiamata la terra delle mele. Il melo è l’albero dell’immortalità ed è legato a Samhain, la festività del passaggio dalla luce al buio.

Inoltre, se una mela viene tagliata in orizzontale invece che in verticale, mostra un pentacolo racchiuso in un cerchio, simbolo dell’uomo (formato da aria, acqua, fuoco, terra e spirito) racchiuso nell’universo (il cerchio).

CALENDARIO: il melo è l’albero del periodo intermedio tra Mabon e Samhain.

MUIN – La vite

La vite è legata agli effetti del vino: a gioia, armonia, felicità, eccitazione ma anche ai suoi lati negativi come ira e intossicazione. è l‘insegnante che porta all’acquisizione di una conoscenza. è legata all’aspetto maschile e solare.

Non essendo la vite presente così a nord, si pensa che in realtà fosse la mora l’albero legato a Muin poiché anche da essa si ottiene una sorta di bevanda fermentata simile al vino.

CALENDARIO: la vite è l’albero del periodo intermedio che va da Lughnasadh a Mabon.

GORT – L’edera

L’edera è legata all’aspetto femminile e lunare. Era utilizzata mischiata al vino, anche se velenosa, per avere visioni. Rappresenta la Dea in tutti i suoi aspetti e protegge dalla negatività.

CALENDARIO: L’edera corrisponde al periodo che va da Samhain a Yule.

NGETAL – La canna di palude 

La canna di palude o giunco cresce in ambienti acquosi quindi è legata all’acqua. Il suo simbolismo è legato al segreto che viene sussurrato tra le sue foglie, alla regalità e al potere. è una pianta che rappresenta il maschile, come i re del passato che per poter governare sulla propria terra dovevano unirsi alla Dea.

La canna si specchia sulle acque su cui cresce quindi rappresenta l’interno e l’esterno, il materiale e lo spirituale, rappresentando l’armonia per raggiungere il Tutto.

CALENDARIO: il giunco o canna di palude si trova nel periodo intermedio che va da Imbolc a Ostara.

STRAIF – Il prugnolo o pruno

Il prugnolo, con le sue spine e i fiori bianchi era un albero fatato. Poiché possiede le spine è un albero guardiano della soglia ed è considerato l’albero delle streghe.

Il prugnolo rappresenta la trasformazione, l’iniziazione e la protezione dei segreti.

CALENDARIO: il pruno è l’albero del periodo intermedio tra Samhain e Yule.

RUIS – Il sambuco

Il sambuco ha foglie verdi, fiori bianchi e bacche nere, per questo motivo è associato alla Triplice Dea: nascita, crescita e morte. Era anche il protettore della famiglia e veniva piantato vicino ai luoghi abitati dagli umani per proteggerli.

Ha talmente tanti utilizzi medicali che i contadini si inchinavano sette volte dinanzi al Sambuco per ringraziarlo dei suoi sette scopi curativi.

CALENDARIO: Il sambuco corrisponde al periodo intermedio tra Beltane e Litha.

AILM – L’abete bianco

L’abete è l’albero della nascita, della benevolenza delle divinità, dell’immortalità, della promessa della vita. La tradizione dell’albero di Yule (poi passato ad albero di natale) deriva dalle popolazioni scandinave che in questo periodo tagliavano un abete e lo adornavano con candele, dolci ed elementi naturali per festeggiare la rinascita della luce.

CALENDARIO: L’abete argentato corrisponde alla festa di Yule.

ONN – Il ginestrone o la ginestra

Il ginestrone o ginestra rappresenta il sole all’equinozio. Cresce in suoli poveri e con le sue sostanze li rende ricchi. Per questo motivo rappresenta lo sviluppo e la crescita che avvengono nonostante le difficoltà.

CALENDARIO: la ginestra è l’essenza della festa di Litha.

UR – L’erica

Nella storia l’erica era il letto del viaggiatore e anche nelle case veniva raccolta per creare giacigli. Si dice che un letto d’erica sia in grado di restituire la forza. Simboleggia la buona fortuna e porta passionalità, amore e compagnia. I suoi fiori erano pegni d’amore per le giovani coppie.

CALENDARIO: L’erica corrisponde all’equinozio d’autunno, Mabon.

EADHA – Il pioppo bianco e tremulo

Il pioppo è l’albero di Beltane (1 Maggio). I celti si riferivano al pioppo tremulo, che vive non più di 100 anni. Egli è un intermediario tra i mondi e si dice che le sue foglie siano in continuo movimento perché ricevono i segreti del Sidhe (l’Altromondo celtico).

Nel mito il pioppo incorona coloro che sono riusciti a portare a termine il percorso di iniziazione tra i mondi senza perdersi. Era quindi un albero legato alla morte ed alla rinascita spirituale. Portato addosso si dice porti lunga vita.

CALENDARIO: Il pioppo corrisponde sia alla festa dell’equinozio di primavera, Ostara, che alla festa dell’equinozio d’autunno, Mabon.

IDHO – Il tasso

Il tasso è l’albero del buio, è un albero longevo, vive anche duemila anni. Nel tempo è stato quasi completamente eliminato dal nostro territorio perché i noccioli dei suoi frutti e le foglie sono velenose e si aveva paura potessero uccidere i bambini. Per la sue velenosità è collegato alla morte e quindi anche alla rinascita, per questo era anche considerato albero della forza e della guarigione.

CALENDARIO: Il tasso corrisponde a Samhain (1 Novembre).

 


BIBLIOGRAFIA:

 

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi approfondire di più il mondo celtico puoi andare qui, trovi un articolo introduttivo sul matrimonio celtico e al fondo un insieme di link utili!

Sai cos'è la cerimonia simbolica?Voglio scoprirlo