DATA CONVENZIONALE | 21 Dicembre

DATA REALE | il momento in cui il Sole raggiunge la minima declinazione, si trova nel primo punto del Capricorno e cessa di scendere rispetto all’equatore celeste (si trova nel primo punto del Cancro e cessa di alzarsi sopra l’equatore celeste). Le ore di luce sono minime in questo giorno. La data non è fissa, oscilla tra il 21 e 22 Dicembre (20 ed il 21 Giugno).

FESTA SOLARE

NOMI DELLA FESTA |

Alban Arthuan in gallese significa “Luce dell’inverno “ o “Luce dell’Orsa”. Alcuni studiosi credono che questo significhi la Luce dell’eroe Artù (la cui etimologia deriva da Orso) che è simbolicamente rinato come il Bambino del Sole (Mabon) al momento del Solstizio. Altri vedono il collegamento con la costellazione dell’Orsa Maggiore.

Yule. Questo termine deriva dall’antico inglese geōl, che significa “giorno del sosltizio” (una parola per il periodo che va dal solstizio alle festività correlate all’inizio di gennaio). Questo termine è legato all’antico norreno jōl, il nome della festa invernale della durata di 12 giorni il cui nome fu poi applicato al Natale. Forse la parola norrena deriva dal germanico antico con significato di ruota, ma non se ne è sicuri.

Midwinter – per i celti il solstizio non segnava l’inizio dell’inverno, che iniziava a Samhain, ma ne segnava la metà esatta.

Meán Geimhridh – tradotto: metà inverno

Grianstad an Gheimhridh (irlandese) – tradotto: solstizio d’inverno

Solstizio d’inverno, dal latino solstat, il sole si ferma, poiché sembra che si fermi per poi ritornare indietro.

Lá an Dreoilín (Wren Day). In Irlanda, Galles e Isola di Man, il 26 dicembre si celebra un festival che coinvolge ragazzi vestiti con maschere o abiti di paglia, chiamati Wrenboys, che sfilano per la città accompagnati da musicisti. In origine cacciavano e uccidevano uno scricciolo (simbolo del buio), in omaggio alla luce che vince l’oscurità, e portavano l’uccello di casa in casa, fermandosi per mangiare e divertirsi.

Hogmanay. In Scozia, le feste invernali si tengono alla vigilia del nuovo anno, quando c’è una grande festa chiamata Hogmanay. Si pensa che la chiesa cristiana stesse cercando di sopprimere le celebrazioni pagane, quindi i festeggiamenti si spostarono in coincidenza con il nuovo anno. Il nome Hogmanay potrebbe derivare dalla parola gaelica scozzese per “regali di Yule”.

COSA RAPPRESENTA | In questo periodo, il più buio dell’anno, si celebra il ritorno della Luce bambina, la rinascita del Sole, che riporterà di nuovo il calore, la luce e la vita sulla Terra. La Ruota dell’Anno si volge oltre la morte e verso nuova luce e nuova vita.

Mentre Samhain è la festa dell’inizio dell’anno per i celti ed è connessa esclusivamente al mondo celtico insulare, Alban Arthuan è una festa universale, che è stata ed è ancora celebrata da molti popoli, da molto prima dell’arrivo dei Celti. I grandi megaliti costruiti durante il Paleolitico e il Neolitico, sono spesso orientati verso il Sole al Solstizio (come per esempio Newgrange). Il solstizio d’inverno è probabilmente la più antica festa stagionale dell’umanità.

Per una società agricola, la cui sopravvivenza dipendeva principalmente dai raccolti, il ritorno del Sole non era solo una questione di celebrazione, ma di vita e questa veniva invocata attraverso la magia simpatica di riti che la richiamassero.

Newgrange (Brú na Bhoinne) è una tomba a corridoio neolitica nella valle del fiume Boyne in Irlanda. È allineata verso l’alba del solstizio d’inverno. Quando il Sole raggiunge una certa angolazione, la luce splende attraverso un’apposita finestra lungo un passaggio lungo 17 metri e alla fine del passaggio cade su una grossa pietra, che reca l’incisione di una triplice spirale. Questo allineamento è stato interpretato esotericamente come l’inserimento di un raggio di luce da parte del Dio Sole nel grembo di Madre Terra, per determinare la creazione di nuova vita in primavera.

DIVINITA’ DELLA FESTA | La Dea di questa festa è Arianrhod, il cui nome significa ruota d’argento. Ella è figlia della Dea Don e sorella di Gwydion, il protagonista del Cad Goddeu, la battaglia degli alberi. Arianrhod è la Dea della Luna e dei morti, che accoglie nella sua dimora, la ruota d’argento.

La storia della Dea è raccontata nella mitologia gallese dei Mabinogion. Secondo il quarto ramo, lo zio di Arianrhod, Math fab Mathonwy, sarebbe morto se non avesse tenuto i piedi sul grembo di una vergine quando non era in guerra. Gilfaethwy, fratello di Arianrhod, si innamora della vergine che tiene i piedi dello zio, la graziosa Goewin, e quindi, per averla, lui e suo fratello Gwydion organizzano una guerra con il re Pryderi del Regno di Dyfed (il figlio della Dea Rhiannon), in modo che lo zio sia costretto a lasciare la sua corte. In assenza di Math, Gilfaethwy violenta Goewin. Quando Math ritorna, punisce severamente i suoi nipoti e sposa Goewin per evitarle la vergogna. Tuttavia, deve trovare una nuova vergine per tenergli i piedi. Gwydion suggerisce quindi sua sorella, Arianrhod.

Per mettere alla prova la sua verginità, Math le dice di scavalcare la sua verga da mago. In questo modo, tuttavia, ella dà immediatamente alla luce un bambino, Dylan ail Don, ma oltre a lui nasce anche un’entità simile a un blob.

Dylan è uno spirito del mare, che fugge nell’oceano. Gwydion però afferra il blob prima che qualcun altro lo veda e lo mette in una cassa. In poco tempo esso diventa un ragazzo che cresce al doppio del ritmo normale. Quando ha quattro anni e ne dimostra il doppio, Gwydion lo porta a trovare sua madre nella dimora dove vive, Caer Arianrhod.

Tuttavia, Arianrhod è ancora arrabbiata per la sua umiliazione alla corte di Math e quindi impone al figlio un geis, quello che ne mondo celtico è una specie di tabù.

Il ragazzo non avrà mai un nome a meno che sia lei a darglielo. Gwydion quindi si traveste insieme al nipote da calzolaio e torna a Caer Arianrhod dicendo alla Dea che sono lì per creare per lei un paio di scarpe personalizzate. Arianrhod accetta e intanto vede il ragazzino uccidere uno scricciolo con una sola pietra (la morte dello scricciolo è simbolo di morte del vecchio e inizio del nuovo, la morte del buio e la vittoria della luce). La Dea osservando il ragazzino biondo (“lleu”) afferma che ha una mano abile (“llaw gyffes”). Gwydion rivela il travestimento e dice quindi che la Dea ha appena dato un nome a suo figlio, Lleu Llaw Gyffes.

Arianrhod, furiosa, impone su di lui un secondo geis. Il ragazzo non prenderà mai le armi a meno che lei non gliele dia. Alcuni anni dopo Gwydion e Lleu tornano a Caer Arianrhod, questa volta travestiti da bardi. Gwydion è un abile narratore e intrattiene la sua corte. Quella notte, mentre tutti dormono, evoca una flotta di navi da guerra. Arianrhod dà ai suoi ospiti armi e armature per aiutarla a combattere, dissipando così la sua seconda maledizione. Quando Gwydion rivela l’inganno, Arianrhod pone un ultimo geis su Lleu: non avrebbe mai avuto una moglie di nessuna razza che esista sulla terra. Gwydion e Math alla fine spezzano questa maledizione creando per lui una donna fatta di fiori, Blodeuwedd.

Con le sue maledizioni, Arianrhod nega a Lleu i tre aspetti della mascolinità: un nome, armi e una moglie.

Lleu Llaw Gyffes è la forma gallese del dio Lugh, il dio irlandese della luce e dei mille talenti. Ancora una volta la Dea, questa volta nel suo aspetto lunare e di morte, è la madre del Dio solare, che al solstizio nasce per ricominciare il suo viaggio.

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CORRISPONDENZE

L’energia della festa: Alban Arthan è il momento del rinnovamento. Ci lasciamo il passato alle spalle e si saluta il nuovo. È il momento per riflettere sul significato del Sole, che ancora oggi, nonostante la tecnologia che possediamo, rimane la nostra fonte di vita.

Colori: verde scuro, rosso scuro, bianco, oro, argento

 

L’albero della festagli ogham | L’ABETE: L’abete è l’albero della rinascita, della benevolenza delle divinità, dell’immortalità, della promessa della vita. La tradizione dell’albero di Yule (poi passato ad albero di Natale) deriva dalle popolazioni scandinave che in questo periodo tagliavano un abete e lo adornavano con candele, dolci ed elementi naturali per festeggiare la rinascita della luce.

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ATTIVITÀ

Il taglio del vischio. Al solstizio, i druidi si radunavano presso la più antica quercia sulla quale cresceva il vischio. Il capo druido si dirigeva verso il vischio per tagliarlo con un falcetto d’oro mentre sotto, altri druidi tenevano aperto un lenzuolo per prenderlo, assicurandosi che non toccasse il suolo. Con la sua falce d’oro, e in un colpo solo, il capo druido avrebbe rimosso il vischio e successivamente sarebbero stati sacrificati due buoi bianchi, rari e per questo maggiormente di valore.

Il ceppo di Yule. nei paesi del Nord Europa, nel camino centrale viene bruciato un ceppo o un grosso pezzo di legno. Secondo la tradizione deve provenire dalla propria terra o essere un dono, e non deve essere acquistato. È tradizionalmente acceso con il pezzo rimanente del ceppo del solstizio dell’anno precedente, in questo modo, la luce viene trasmessa da un anno all’altro. Il ceppo deve bruciare lentamente per 12 giorni nel camino, prima che si spenga. Le ceneri vengono riposte e in primavera mescolate ai semi e portate nei campi. Così, il potere del Sole, simboleggiato nel ceppo di Yule, è distribuito sulla terra. Il resto del legno viene conservato fino al prossimo anno per accendere il nuovo ceppo.

Decorare casa con i sempreverdi. La casa è decorata con rami sempreverdi, perché ricordano la promessa che la natura sarà di nuovo verde in primavera e la vita tornerà. Nella tradizione irlandese, una casa decorata con il verde dovrebbe offrire un luogo di riposo agli spiriti della natura in fuga dal freddo e dall’oscurità. Essi, infatti, si rintanano nel verde che trovano in una casa ben riscaldata dalla legna.

L’uso delle candele. Le candele non sono utilizzate esclusivamente perché manca la luce e si vuole illuminare la stanza. Nel mondo moderno soprattutto, ma doveva essere così anche un tempo, le candele vengono accese perché rappresentano l’illuminazione interiore e riportano, attraverso la magia simpatica, la luce nel mondo. Durante il solstizio accendete candele in casa senza alcun motivo apparente.


L’articolo sulla festa di Alban Arthuan è finito, ma sotto trovi alcuni articoli correlati che possono esserti utili 🙂

 

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