Questo post fa parte della serie sul matrimonio celtico, puoi trovare tutti gli altri post qui
Se invece vuoi scoprire come organizzare un matrimonio in una delle feste dell’anno celtico puoi andare qui


In questo post, come promesso, ti parlo dello shooting che ho realizzato sul matrimonio celtico.

 

Perché uno shooting sul matrimonio celtico?

I celti erano una popolazione indoeuropea che nella sua massima espansione visse in Irlanda, Gran Bretagna e in parte dell’Europa circa dal 700 a.c. fino alle progressive conquiste di Roma, dei germani e poi del cristianesimo.

In Italia molte persone non sanno che i celti sono i nostri antenati. Tutto il Nord Italia, fino alla Liguria e all’Emilia Romagna è stato celtico per moltissimo tempo fino alla conquista dei romani e poi alla cristianizzazione. Anche dopo però la cultura celtica rimase viva, mischiandosi con culti nuovi e cambiando forma. Ancora oggi il Piemonte e la Valle d’Aosta sono ricchi di celtismo e di persone che seguono queste antiche vie.

Questo shooting prende vita dalla voglia di mostrare quanto la cultura dei celti e il loro amore per la natura sia ancora vivo e quanto le loro tradizioni possano avvicinarci ad un modo di vivere (anche il matrimonio) in modo più consapevole e vero.

 

Perché la Val di Susa?

Il luogo che abbiamo scelto è stata la Val di Susa, ancora oggi molto legata alla sua tradizione celtica e ricchissima di reperti, cerchi di pietre, luoghi sacri e antichi resti sparsi tra i boschi. È così che abbiamo trovato un luogo antico, un vero cerchio di pietre in quello che a giudicare dai resti sparsi nel bosco, doveva essere un piccolo agglomerato di case.

Il cerchio più antico, quello dietro gli sposi, di colore più scuro e con grossi massi, doveva essere un vero cerchio di pietre oppure un altare. Noi abbiamo completato il cerchio con piccoli sassi bianchi.

Il cerchio, come ti spiego qui, è un simbolo estremamente importante per i celti come al giorno d’oggi. La fede è il simbolo del matrimonio, proprio perché il cerchio è il simbolo della vita continua, di ciò che muore e rinasce, dell’infinito.

Abbiamo quindi deciso di ricreare lo scambio delle promesse proprio all’interno del cerchio e di far donare dallo sposo alla sposa il Claddagh Ring.

Gli sposi si scambiano un dono durante la cerimonia. In genere si tratta delle fedi nuziali, che nella tradizione irlandese sono sostituite dal Claddagh Ring (che porta solo la sposa). Questo anello raffigura due mani che stringono un cuore, sormontano da una corona. Le mani simboleggiano l’amicizia, la corona la lealtà e il cuore l’amore.
Durante l’esodo del XIX secolo dovuto alle carestie, il Claddagh Ring seguì le famiglie di migranti che lasciarono il Connemara. Questo anello simboleggiava il legame con la propria terra e veniva passato dalla madre alla figlia primogenita.
A seconda del dito e del verso in cui si indossa questo anello ha un significato amoroso diverso:

  • nella mano destra, con la punta del cuore verso le dita: libera;
  • nella mano destra, con la punta del cuore rivolta verso il polso: fidanzata;
  • nella mano sinistra, con la punta del cuore verso le dita: vedova;
  • nella mano sinistra, con la punta del cuore verso il polso: sposata.

 

Il rito

Come rito abbiamo scelto l’handfasting (se vuoi leggere la sua storia puoi andare qui).
Anche se questo rito nacque solo nel medioevo e non si sa se i celti ne utilizzassero una qualche forma più arcaica, l’handfasting, la legatura delle mani degli sposi, ha un significato simbolico importante, perché unisce le anime delle due persone non solo tra di loro, ma anche con la terra.

A celebrare abbiamo messo un vero druido, Andrea Cogerino, un portatore dell’antica conoscenza, che ancora oggi porta nel mondo la propria sapienza.

Con lui una bravissima arpista, Katia Zunino, quella che per i celti sarebbe stata un bardo, una conoscitrice dei miti. La musica presso i celti era tenuta in altissima considerazione. I bardi erano la voce e la memoria di un popolo. I celti non scrivevano, non perché non avessero una forma di scrittura, ma perché ritenevano che la conoscenza dovesse essere passata da una persona all’altra solo oralmente. Imparavano a memoria la storia del loro popolo e i loro miti e spesso la insegnavano cantando con l’accompagnamento dell’arpa. L’arpa era quindi lo strumento più utilizzato.

 

 

La sposa

Per i celti le donne avevano pari diritti dell’uomo. Esse potevano scegliere il proprio marito e non erano mai obbligate a sposarsi se non lo desideravano. Inoltre, una volta sposate non entravano a far parte della famiglia del marito, ma rimanevano proprietarie dei propri beni, che potevano quindi amministrare.

Per i celti il matrimonio era un contratto sociale e non si sa se avessero un rito religioso e quale fosse. I druidi però celebravano i propri riti (le 4 feste del fuoco celtiche) nelle radure e nei cerchi di pietre, a contatto con la natura. Essi vivevano tutta la loro vita in modo sacro, rispettando la natura, che consideravano loro madre.

Per questo motivo oggi, anche se non conosciamo i loro riti di matrimonio, utilizziamo la natura come testimone dell’amore.

La sposa per tradizione veniva curata dalle donne della famiglia, che le pettinavano i capelli e li acconciavano con fiori. Noi abbiamo preferito lasciarle i capelli al vento e vestirla con un abito semplice, fluttuante e dolce.

 

Lo sposo

L’abito dello sposo invece è un kilt plaid, il cui nome in gaelico è “féileadh mor” (si pronuncia philamore), vale a dire “grande kilt”. Un grande pezzo di stoffa lungo 5 iarde. L’uomo per indossarlo deve prima stenderlo per terra, ricreare le tipiche pieghe e dopo sdraiarcisi sopra e arrotolarlo addosso con una cintura, per poi ricreare quel classico lembo di tessuto che viene portato sul davanti della spalla. Questa è proprio la tecnica che abbiamo utilizzato.

matrimonio kilt

I colori del kilt che abbiamo scelto non sono rappresentativi di nessun tartan conosciuto. Il tartan infatti è di colori diversi per ogni clan scozzese e solo gli appartenenti al clan possono portare i loro colori. Agli italiani è consentito portare i colori del clan Stewart poiché l’Italia ha dato asilo al principe “Bonnie Prince Charlie”, prima che reclamasse il suo trono preso dagli inglesi. Pur avendo potuto utilizzare il tartan degli Stewart ho però preferito scegliere una trama non conosciuta perché potesse essere davvero rappresentativo dello sposo e se lo desidererà potrà diventare il colore della propria famiglia.

Il kilt è stato quindi rifinito a mano da me, così come lo sporran (il borsello che lo sposo porta alla cintura) è stato anche creato a mano.

 

I fiori

I fiori hanno un ruolo davvero importante nella cultura celtica. Ogni albero, ogni bocciolo ha un proprio significato. In questo caso gli alberi che circondano gli sposi sono per lo più noccioli, un albero che rappresenta la saggezza e che dona conoscenza e le querce, alberi che rappresentano la forza. I fiori che abbiamo utilizzato sul tavolo erano piantine vive e foglie trovate in natura. Così come il bellissimo bouquet.

 

Il tavolo che abbiamo allestito nel bosco volevamo che fosse più naturale possibile. Abbiamo scelto un tavolo di legno, sorretto da sezioni di tronco, degli sgabelli in legno e tanto tanto verde. Anche i piatti e i bicchieri sono in legno, li ho adorati appena li ho visti.

matrimonio nel bosco

 

I dettagli

Le partecipazioni sono state create a mano, insieme a tutta la suite grafica e hanno incorporato caratteri degli Ogham, la scrittura dei celti. Abbiamo utilizzato carta cotone e ceralacca naturale, mischiando il tutto con elementi della natura: rametti, foglie e fiori.

Anche la torta abbiamo voluto che fosse semplice ma elegante e ricca di elementi naturali, come i bellissimi fiorellini dipinti.

Infine, Aroha Photographers e Luno Films sono stati i bardi della luce che hanno portato queste bellissime foto nel mondo e con loro il racconto che abbiamo creato.

Spero che queste foto possano essere portatrici di un ritorno alla natura, alla spontaneità, alla condivisione nella vita di tutti i giorni ma anche nel matrimonio. Perché il matrimonio possa essere un momento per condividere con chi amiamo la nostra felicità senza sprechi e ostentazione.

 

 

Se vuoi vedere tutte le foto puoi andare qui.

Se invece ti piacerebbe tanto avere un matrimonio celtico puoi scrivermi e sarò felicissima di aiutarti!


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