Quando ho iniziato a muovere i primi passi in questo lavoro, ormai nel 2017, ero giovanissima, avevo appena 23 anni, avevo finito da pochissimo la magistrale in economia e avevo un mondo di idee ed ideali dentro di me che non vedevano l’ora di esplodere. Non avevo mai avuto il coraggio di dire apertamente che non mi bastava più il mio ateismo, che avevo scoperto un mondo diverso, fatto di natura e spiritualità, di energie positive e di riti antichi.

La mia attività è nata con il proposito di dare la possibilità a tutti di esprimere, all’interno del proprio matrimonio o della propria unione, la propria spiritualità, ma io avevo paura di esprimere la mia. Pensavo che non fosse necessario e magari neanche gradito a chi mi leggeva, sapere in cosa credessi.

federica cosentinoIn due anni ho costruito un blog, un sito ed una comunicazione volta a riportare nel mondo i riti antichi. Mi occupo di cultura celtica e pre-celtica oltre che di matrimonio, ma, sebbene si capisse da ciò che scrivo, non l’ho mai detto liberamente a voce alta e non ho mai parlato di quello in cui davvero credo. Ho sempre mantenuto la mia divulgazione più sul lato storico e simbolico che su quello spirituale e, sebbene questa sia una parte fondamentale per me, esiste anche un lato che non può essere spiegato con ricerche storiche e archeologiche, ma che ha un valore altrettanto alto.

Quest’anno però, in questo 2020 così strano, ho sfiorato una maturità personale che non mi permette più di portare avanti due vite diverse, una lavorativa, che è sì spirituale, ma non abbastanza, ed una personale che mi rappresenta davvero. Quest’anno è successo qualcosa che ha segnato la svolta e così ho deciso di rompere gli schemi, fregarmene del fatto che un’organizzatrice di matrimoni debba parlare solo di organizzazione, e prendere in mano ciò che desidero davvero: unire la mia vera me stessa al mio lavoro, completamente.

Non voglio essere imbrigliata in un ruolo e, ormai l’avrai capito, io non sono una comune wedding planner. Il mio lavoro è sì organizzare, ma è soprattutto creare magia, riscoprire un rito di passaggio, il matrimonio, che possa ritornare ad avere un significato profondo, riappropriarsi del rapporto con la natura e con noi stessi.

Nel 2019, quindi, ho iniziato a scrivere un libro. Non avrei mai pensato di avere le capacità di farlo, ma la Dea mi ha chiamata e credo fosse il mio destino fin dall’inizio. Leggo fin da quando ho imparato a leggere, amo il genere fantastico e ho sempre creduto nella magia, a dodici anni ancora giocavo in giardino a mischiare pozioni e le cose non sono molto cambiate, solo che adesso mischio incensi ed erbe mediche.

Ebbene, ti scrivo per dirti che da oggi sul blog e nella mia comunicazione troverai molta più spiritualità.
Voglio che l’unione tra due persone ritorni ad avere davvero importanza, ad essere riconosciuta come rito di passaggio, che ha dentro di sé qualcosa di sacro, perché unisce due persone nel magico ciclo della vita.

Eppure non è solo questo a muovere il mio cuore. Quando ho scoperto il mondo celtico e con esso la spiritualità della natura e della Dea, ho scoperto anche quanto la donna abbia perso il suo posto e la sua sacralità nel mondo. Dall’alba dei tempi fino a circa il 1000 a.c. noi donne eravamo amate e considerate sacre perché espressioni della divinità ed in contatto, grazie al nostro ciclo ed alla nostra mente, con il divino. Avevamo un posto paritario insieme agli uomini nel cerchio della vita. Alcune popolazioni, come i celti, hanno mantenuto in parte questo aspetto della magia della donna anche successivamente, fino alla conquista dei romani e poi del cristianesimo. Altre popolazioni, come greci e romani, hanno invece abbracciato la cultura patriarcale e le loro donne sono diventate schiave del ruolo che la società voleva per loro.

Nonostante oggi molte di noi critichino il patriarcato, spesso mettono comunque in atto ruoli o atteggiamenti che in realtà lo sostengono. Per fare un esempio, quando si parla della riscoperta di noi stesse attraverso gli archetipi, gli unici che vengono considerati sono quelli delle Dee greco-romane, che in realtà sono dee manipolate da una religione patriarcale, dove alcune di loro vengono sfruttate e stuprate oppure dove esistono in funzione dell’uomo. Nonostante nel Nord Italia possediamo una cultura immensa, che è derivante dai nostri veri antenati, i celti, ancora oggi ricerchiamo all’esterno del nostro territorio ciò di cui abbiamo bisogno, senza vedere che possediamo già un esempio da seguire che è spiritualmente e socialmente migliore e ci restituisce ciò che ci è stato tolto.

Per questo motivo desidero essere un aiuto in questo mondo, per far riscoprire alle donne la loro divinità, l’essenza vera di ciò che sono. Per ridonare loro tutte e 4 le loro facce, il loro femminino sacro.
Il mio scopo più alto è riportare nel mondo l’antico sentire celtico e pre-celtico dove la donna era onorata e sacra, dove decideva di unirsi ad un’altra persona per un vero sentire, una decisione presa al di fuori della società, presa per se stessa, poiché solo conoscendo davvero il suo sé più profondo può essere davvero libera dal potere che gli altri esercitano su di lei.

Nei prossimi articoli quindi ti presenterò le 4 Dee che mi hanno accompagnata nella scrittura del mio libro, perché possano diventare anche per te un esempio ed un aiuto per riscoprire la te stessa divina che non ricordi di essere. Leggerai di Brigit, Rhiannon, La Morrigan e Ceridwen e con esse faremo un viaggio attraverso il mito ed in noi stesse, perché possiamo riscoprirci potenti e sacre.

 

Spero che questo mio aprirmi sia utile e apprezzato e mi piacerebbe tanto sapere cosa ne pensi tu sull’argomento 🙂

Intanto ti avviso che il mio libro, LE DEE IN CERCHIO, uscirà presto e se vuoi essere la prima a saperlo puoi iscriverti alla mia newsletter scaricando qui sotto il regalo che ho creato per te!

 

 


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Sai cos'è la cerimonia simbolica?Voglio scoprirlo