La Dama del Lago

Biella e Vercelli si odiano, è risaputo. Eppure questa guerra che continua ancora oggi è millenaria, risale agli antichi celti (chissà se anche prima) e la vede iniziare per il possesso dell’acqua. Nella storia reale la vediamo nella guerra scatenata da Roma, alleata a Vercelli, per prendere il controllo del giacimento aurifero della Bessa, ma nel mito c’è una storia più interessante.

Parla di Ypa, la grande regina dei Salassi, che viveva nella zona a cavallo tra il Canavese e Biella, il Lago di Viverone, e la regina di Vercelli.

Ebbene questa storia inizia così:

 

La piccola rientrò di fretta aprendo la porta di colpo, richiudendola alle sue spalle con la stessa forza, facendo vibrare tutte le assi e producendo un forte tonfo che scosse la tranquillità di una gelida notte di plenilunio.

“Maestra Argantia, hai sentito quel rumore, fuori nel bosco? Ho i brividi!”
“Alisia! Si mia cara, l’ho sentito anche stasera, io so bene di cosa si tratta.”

Cercai di calmare la mia allieva, abbracciandola. Fuori dalla capanna la luna e le stelle scintillavano nell’aria gelida, un vento leggero scuoteva le fronde degli alberi, mentre all’interno il tepore del falò ci riscaldava. Chiusi bene il chiavistello della porta e mi assicurai che le finestre fossero ben tappate, così come fosse ben coperta con le calde pelli la bambina tremante.

“Siedi qui accanto al fuoco e ti racconterò di Ypa, della sua follia e della distruzione del nostro
villaggio.” Una lacrima solcò le mie guance e la bambina mi strinse la mano nodosa. Iniziai il mio racconto, socchiudendo gli occhi.

 

Questo è l’inizio del nostro racconto, della bellissima Ypa, regina dei Salassi e sacerdotessa della Dea Mattiaca, la Dea della guerra dei popoli cisalpini. è dalla storia che Sara, di storie di foglie, ha creato per noi, per raccontare questo mito, che siamo partiti per creare le foto che stai per vedere.

Abbiamo scattato in un luogo sacro, il Lago Bertignano e, soprattutto, il Roc d’la Regina, un antico masso erratico di probabile età Neolitica, scavato con coppelle (piccoli cerchi di 5/6 cm) e un grande scavo centrale. Non si sa bene a cosa servisse, ma sono certa che non fosse la tomba di una regina barbara come viene detto nei tanti opuscoli. Credo invece che fosse un antico luogo di culto di popolazioni celtiche e pre-celtiche verso la Dea oscura. è probabile, infatti, che il grande scavo centrale fosse un luogo utilizzato per riti di fertilità e di rinascita.

Abbiamo riportato in vita la bella e terribile Ypa, perché il ricordo di ciò che è stato e i miti dei nostri antenati non vadano perduti, ma tramandati come la tradizione vuole.

 

Una donna indomita, cresciuta dalle druidesse sull’Isola; possedeva la conoscenza ogni erba, ogni animale, ogni poema e ogni canto, il nome di ogni stella, ogni incantesimo, ogni tecnica di combattimento e di arte divinatoria.
La Bandrui, la regina sacerdotessa, sapeva trasformarsi in corvo e aveva il controllo su venti e tempeste. I suoi capelli fulvi erano in grado di trasformarsi in penne e piume corvine, mentre l’azzurro dei suoi occhi rimaneva sempre luccicante come un lago ghiacciato d’inverno, intatto durante la metamorfosi.

 

Guarda le foto sotto, ma poi corri a leggere il racconto di Ypa e riscoprire le nostre origini.

CREDITI

Planning and styling: Federica Cosentino Nature wedding plannerInstagram
Foto: Valeria FornoInstagram
Bridal jewels and Headpieces: Midnight NymphInstagram
Stationery: PinkinkstudioInstagram
Vestito sposa: Martina Girlanda
Fiori: Mutabilis LabInstagram
HMUA: Laura Lucamante – Instagram
Ceramiche: Rose de NourInstagram
Storia di Ypa: Storie di foglieInstagram
Modelli: Agnese Mantovani – Instagram

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